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RACCONTAMI DI UN GIORNO PERFETTO

In questi lunghi giorni di quarantena mi sto dedicando ad attività per cui non ho mai abbastanza tempo nella vita frenetica di ogni giorno. Finalmente ho il tempo di leggere, vedere film, vedere serie TV, allenarmi, cucinare…

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Oggi vi parlo di questo film che ho visto qualche giorno fa “Raccontami di un giorno perfetto”. Violet e Theodore Finch sono due ragazzi profondamente segnati da drammi adolescenziali. Si conoscono e mentre attraversano i vari luoghi dell’Indiana si salvano a vicenda, o almeno ci provano.

Inizio col dire che ho apprezzato la recitazione dei due attori protagonisti, non era un tema facile da rendere, soprattutto per il pubblico al quale è destinato, ma la loro recitazione è stata molto naturale e autentica. Certo ci sono delle scelte tipiche dei teen-drama, ma anche quelle sono inserite in modo tale da rendere piacevole il tutto.

Le scelte degli ambienti e dell’evoluzione della trama le ho trovate sensate e adatte, hanno reso la storia emozionante e coinvolgente. Anche le scelte musicali erano coerenti con l’evoluzione della storia. Il tema della morte è il vero protagonista del film, anche nelle storie legate ai luoghi che i ragazzi visitano ricorre questo leit motiv. Nonostante ciò il film si fa apprezzare in quanto propone uno spunto di riflessione sul tema, giunti alla fine del film si sente il bisogno di rifletterci per qualche minuto.

Consiglio vivamente la visione, può essere molto utile a dare un nuovo punto di vista sull’argomento.

4.5/5

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Recenzione seconda stagione YOU

Anche questa volta la suspence è a livelli altissimi, ma non pari a quelli della prima stagione.

Penn Badgley ha mantenuto i livelli alti con una recitazione impeccabile. Anche la new entry, Victoria Pedretti, molto convincente e coinvolgente.

La trama prende evidentemente spunto dagli scandali di Hollywood degli ultimi due anni circa, ma gli autori sono riusciti a renderli coinvolgenti e non qualcosa di già sentito.

Le prime puntate non sono state coinvolgenti come mi aspettavo ed ero in dubbio se continuare, l’ho fatto e non me ne sono pentita.

L’intreccio delle vicende molto credibile e si attiene alle aspettative.
Il finale non mi ha convinta molto in quanto preannuncia una terza stagione che penso potrebbe stancare.
Avrei preferito si concludesse con questa seconda, viste le scelte di evoluzione della trama.

In generale la seconda stagione ne vale la pena e permette di conoscere più a fondo la personalità malata di Joe.

4⭐/5

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Breve storia amorosa dei vasi comunicanti

Dopo aver tanto letto riguardo questo romanzo di Davide Mosca la curiosità di leggerlo mi ha fatto cercare il libro in svariate librerie e dopo un mesetto di ricerca finalmente sono riuscita ad averlo tra le mani.

“Breve storia amorosa dei vasi comunicanti” ci parla di Remo e Margherita giovani e smarriti, intrappolati in un corpo inospitale: lui ha trascorso l’ultimo anno mangiando senza sosta superando i cento chili; lei appassionata, curiosa, irascibile e bella anche se non arriva ai quarantacinque chili. Succede che si imbattono l’uno nell’altra, cominciano a parlare, passeggiano sulla spiaggia d’inverno, senza rendersene conto s’innamorano e scoprono che ci si può salvare insieme. La notte di Capodanno salgono sulla bilancia insieme: lui pesa settanta, lei cinquanta.

Una lettura accattivante e veritiera. Leggendo è facile ritrovarsi in uno dei due protagonisti. La storia pone problemi che in adolescenza più o meno tutti si trovano ad affrontare: cuori infranti, bulimia, anoressia, paura del futuro.

Mosca presenta al lettore le tematiche talvolta in maniera cruda, talvolta silenziosa. Il messaggio che trasmette è chiaro e forte e penso che possa aiutare parzialmente chi sta affrontando i problemi di cui sopra.

Il corpo divenne un nemico, qualcosa da portare in giro clandestinamente sotto i vestiti sformati. […] Non ero più il capitano della nave che imbarcava acqua, ero la barca che affondava. Non salvavo più nessuno. Se qualcuno mi avesse chiesto una mano, avrei finito per tirarlo nell’abisso con me”

Il linguaggio è semplice, fa uso di figure retoriche elementari in modo da rendere più chiaro e diretto il messaggio che intende trasmettere.

All’apparenza rideva e chiacchierava in modo normale, ma dentro di lei erano in azione forze che di punto in bianco la facevano esplodere. C’erano momenti tellurici, quando i suoi moti interni potevano eruttare senza preavviso e senza alcun tipo di freno”

Consiglio la lettura di questo romanzo a tutti i ragazzi, non solo a chi ha un rapporto “odi et amo” con il cibo, ma a tutti gli adolescenti. A coloro che cercano disperatamente storie d’amore; a coloro che si nascondono dal mondo esterno a causa delle insicurezze; a chi si traveste con cinismo e indifferenza perché convinto che avere un cuore sia una debolezza.

4.5/5

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How I met your mother- Opinioni

Risate, amicizia, sfide, momenti di crescita, amore, delusioni, incertezze sono racchiuse in questa serie.

Nove stagioni all’insegna del divertimento e dell’ossessiva ricerca del vero amore.

Tutta la storia è basata su un flashback, che dura per tutte le nove stagioni, attraverso il quale Ted racconta ai figli come ha conosciuto la mamma.

Durante il corso di tutta la serie i vari personaggi seguono un percorso di crescita.

Lily e Marshall, la coppia per antonomasia della serie, dopo una drastica rottura si promettono amore eterno e riescono a costruire la famiglia che hanno sempre sognato.

Robin affronta i problemi che le si presentano a lavoro fino a riuscire ad ottenere il ruolo da lei tanto ambito.

Barney, il Don Giovanni della situazione, nel suo percorso scopre di riuscire a provare dei veri sentimenti e cede anche lui al matrimonio sposandosi con Robin.

Ted di delusione in delusione riesce a realizzare il suo sogno di costruire un grattacielo che facesse parte dello skyline di New York e a trovare il vero amore. Non bisogna dimenticare, tuttavia, l’intramontabile sentimento che Ted prova per Robin e che fa da sfondo all’intera serie. Ted, infatti, dopo la rottura con Robin continua ad avere tante storie e avventure ma si ritrova infinite volte a dichiarare il suo amore per Robin e questa costantemente lo respinge.

La cosa incredibile di questa serie è che nonostante il suo fil rouge, ovvero la ricerca da parte di Ted di una donna da sposare e con cui avere una famiglia, l’entusiasmo e la suspence non calano mai, tanto da tenerti attaccato allo schermo fino all’ultima puntata dell’ultima stagione.

Sebbene nove stagioni siano tante non ci si stanca mai di guardarla, anzi di stagione in stagione la storia si fa sempre più coinvolgente proprio grazie alla graduale crescita dei personaggi.

La nona stagione, però, è stata concentrata unicamente sul matrimonio di Barney e Robin in quanto proprio a quel matrimonio Ted conoscerà la sua futura moglie.

Questo raccontare del matrimonio ora per ora in ventidue puntate ha reso il tutto un po’ lento, ma allo stesso tempo ha aumentato notevolmente la suspence per il vero e proprio momento dell’incontro di Ted con la misteriosa donna della sua vita, anche se durante queste puntate sono stati introdotti dei flashback di Ted con sua moglie negli anni.

Una volta concluso il matrimonio ci sono le due puntate conclusive in cui viene raccontato come le vite dei cinque sono continuate in seguito al matrimonio.

Due puntate personalmente molto deludenti in quanto i personaggi dopo nove anni di crescita ritornano ad essere come erano all’inizio rendendo, così, tutto il lavoro precedente inutile.

La regressione più amara è stata quella di Barney e Robin che dopo qualche anno di matrimonio hanno divorziato e sono tornati ad essere gli spiriti liberi che erano inizialmente.

Ho amato questa serie ed è la mia serie TV preferita in assoluto, ma mi ha lasciata con dell’amaro in bocca.

Nelle ultime due puntate è stato distrutto tutto un percorso durato nove anni.

La morte della moglie di Ted e il suo ritorno da Robin sminuisce la figura della moglie tanto bramata per nove stagioni e rende inutile tutto ciò che il protagonista ha dovuto affrontare per trovarla.

Inoltre il ritorno di Robin da Ted è molto forzato. Nello sviluppo delle vicende si era visto come i due non fossero fatti per stare insieme a causa di pensieri fortemente in contrasto su scelte portanti della vita. Quindi, quando durante la nona stagione a Robin prima di sposarsi con Barney sopraggiungono dei dubbi su Ted è soltanto una forzatura per poter poi rispettare l’idea iniziale dei produttori.

Infatti, come si può ben capire da una delle ultime scene, il finale era stato già deciso in partenza perché i figli di Ted rimangono uguali fino alla fine, quindi è facile capire come quella loro ultima scena sia stata girata ai tempi della prima stagione.

A molti il finale ha soddisfatto a tanti altri no. Ciò che resta, ultime due puntate escluse, è che è stata una serie leggendaria- come direbbe il buon Barney- e ha segnato anche un mio percorso in quanto mi ha accompagnata per nove lunghi mesi facendomi divertire ed emozionare.